Da concordare per mail o telefono
Ho iniziato a lavorare all’interno del gruppo di fisica nucleare sperimentale (NUCLEX) della sezione INFN di Firenze durante la preparazione della tesi triennale (Settembre — Dicembre 2009). In particolare, il lavoro di tesi si inseriva nella collaborazione internazionale FAZIA ed aveva l’obbiettivo di migliorare le performance dei rivelatori che sarebbero stati usati nella fase finale della costruzione dell’apparato FAZIA. Successivamente ho ripreso a lavorare nel gruppo NUCLEX da Novembre 2011, quando ho iniziato a preparare la tesi di laurea magistrale. Il lavoro sui dati della tesi magistrale è quindi proseguito durante il primo anno di dottorato (2013), sempre svolto all’interno della collaborazione NUCLEX. Inoltre, durante il dottorato ho stretto contatti con fisici teorici esperti in modelli dinamici. La collaborazione è ancora in opera ed è motivata sia da ulteriori indagini sui dati studiati nella tesi di dottorato, sia da applicazioni alle energie di Fermi, adesso studiate con i telescopi dell’apparato FAZIA. Tra Novembre 2011 ed Aprile 2015 ho preso parte a numerose campagne di misura, principalmente con l’apparato GARFIELD presso i Laboratori Nazionali di Legnaro. Ho inoltre attivamente contribuito al montaggio di apparati sperimentali ed allo sviluppo dell’elettronica di acquisizione nell’ambito del progetto FAZIA. Ho acquisito in questo periodo grande esperienza di riduzione ed analisi dati effettuate mediante programmi ad-hoc scritti in ambiente ROOT: ho sviluppato e aggiornato personalmente diverse librerie e funzioni in C++ utilizzate regolarmente dalla collaborazione per l’analisi dei dati provenienti dagli esperimenti di collisioni tra ioni pesanti. Tra il 2015 ed il 2019 mi sono prevalentemente dedicato ad aspetti cruciali per la collaborazione FAZIA in vista di una lunga campagna di misura al Grand Accélérateur National d’Ions Lourds (GANIL) a Caen (Francia). In particolare mi sono occupato degli aspetti tecnologici di accoppiamento dei quasi 200 rivelatori di FAZIA con l’apparato INDRA a GANIL. Ho infatti curato tutte le parti di trasferimento dei dati e di costruzione degli eventi nonché di logica del trigger, in maniera da salvaguardare la compatibilità con il sistema centralizzato di time stamping CENTRUM già presente a GANIL. In seguito a numerosi test svolti tra il 2016 ed il 2018, la collaborazione si è preparata a misurare a GANIL: la prima misura di commissioning è stata effettuata con successo a Giugno 2018. Ad Aprile e Maggio 2019 sono state svolte regolarmente le misure della prima campagna di fisica (E789) con INDRA-FAZIA. Il grande lavoro della collaborazione che ha portato ad avere campagne di misura proficue con FAZIA è stato recentemente raccolto in diverse pubblicazioni, cui ho contribuito, in cui si descrivono vari aspetti: la tecnica innovativa di identificazione semiautomatica delle particelle in fase di analisi è descritta in [D. Gruyer et al. Nucl. Instrum. Meth. A 847, 142 (2017)]; la possibilità di discriminazione in massa dei frammenti fermati nel primo stadio di identificazione (tramite analisi di forma del segnale) è descritta in [G. Pastore et al. Nucl. Instrum. Meth. A 860, 42 (2017)]; infine ho personalmente curato una review su tutta l’elettronica e la meccanica di FAZIA [S. Valdré et al. Nucl. Instrum. Meth. A 930, 27 (2019)]. Un punto di forza di FAZIA, come già accennato, è la capacità di poter lavorare insieme ad altri rivelatori. Nel 2018 ho collaborato al test (avvenuto con successo) della possibilità di sostituire i telescopi di FAZIA e di utilizzarne l’elettronica per acquisire i segnali di un altro rivelatore (OSCAR [D. Dell’Aquila et al. Nucl. Instrum. Meth. A 877, 227 (2018)]) in uso all’interno della collaborazione. Nel corso del 2018 ho ottenuto il grant istituito dall’INFN per i neoassunti. Il progetto presentato (FURBO — Fazia Upgrade for Radioactive Beam Operation) si propone di studiare possibili nuove tecniche ed aggiornamenti per i rivelatori di FAZIA al fine di misurare alle energie tipiche delle nuove facility ISOL (SPES, Spiral2, . . . ). In particolare, una linea promettente che sto portando avanti è l’implementazione della tecnica di tempo di volo in FAZIA. L’aspetto innovativo di tale implementazione consiste nel non utilizzare un rivelatore di start, né l’informazione sul tempo iniziale data dalla radiofrequenza del fascio pulsato. Ho preliminarmente già presentato questa tecnica alle conferenze IWM-EC 2018 ed EuNPC 2018. Nel 2019 ho affinato gli algoritmi di identificazione delle particelle tramite tempo di volo ed ho presentato gli ultimi risultati alla conferenza FATA 2019 [S. Valdré et al. Nuovo Cimento C 43, 10 (2020)]. Successivamente, il progetto FURBO si propone di studiare rivelatori alternativi come primo stadio del telescopio: ad esempio, si prenderanno in considerazione le nuove produzioni di rivelatori al silicio ultrasottili i cui prototipi sono già stati testati in passato dalla collaborazione FAZIA [A. J. Kordyasz et al. Eur. Phys. J. A 51, 15 (2015)].
Curriculum esteso
Legenda